In cosa consiste la responsabilità amministrativa?
● 09/09/2024
La responsabilità amministrativa si riferisce alla responsabilità di chi, avendo un rapporto di servizio con l’amministrazione, cagioni un danno allo Stato o altro ente pubblico in base ad una condotta dolosa o gravemente colposa.
La funzione della responsabilità amministrativa è risarcitoria, nonché, talvolta, sanzionatoria. La sua cognizione è riservata alla magistratura contabile.
Il fondamento costituzionale di tale responsabilità è rinvenibile nell’articolo 28 della Costituzione, mentre le fonti normative di riferimento sono costituite dal Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti di cui al r. d. 12 luglio 1934, n. 1214 e dalla legge 14 gennaio 1994, n. 20.
La responsabilità amministrativa riguarda funzionari, impiegati, agenti, amministratori pubblici e perfino soggetti esterni all’amministrazione, purché legati ad essa da un rapporto di servizio di tipo funzionale.
Il bene giuridico leso è rappresentato dal patrimonio pubblico, inteso come insieme di beni e utilità economicamente valutabili nei cui confronti lo Stato o l’ente assuma l’obbligo di tutela (ivi inclusa l’immagine della pubblica amministrazione).
Affinché si possa configurare la responsabilità è necessaria la sussistenza di un elemento oggettivo, consistente in una condotta attiva od omissiva, cui il danno erariale sia riconducibile in virtù di un nesso di causalità.
È necessaria, altresì, la sussistenza di un elemento soggettivo, costituito dal dolo o dalla colpa grave del soggetto responsabile. Si ricorda, al riguardo, l’innovazione introdotta con l’articolo 21, comma 2, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, con cui il legislatore ha alleggerito in via transitoria il regime di responsabilità dei funzionari pubblici, prevedendo che per le sole condotte omissive sia sufficiente il requisito della colpa grave (il cd. scudo erariale).