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LA GOVERNANCE EUROPEA DELLA SPESA PUBBLICA DOPO LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA
● Articoli RDAFP - FinPA n. 1/2026
LA GOVERNANCE EUROPEA DELLA SPESA PUBBLICA DOPO LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA
di Andrea Mondini
Abstract
Starting in 2020, the new European financing instruments (RRF and NGEU) and the 2024 reform of the financial governance of the Stability and Growth Pact have had a profound impact on the definition of national public spending. The reform introduces “net primary expenditure” as a key indicator, linking it to binding multi-year paths set out in the Structural Budget Plans. While claiming national ownership of spending decisions, the system gives the Commission a decisive role, thanks in part to the debt sustainability analysis and the definition of reference trajectories, effectively limiting the autonomy of states, especially those with high debt.
On the other hand, the spending review identified through the multi-year programming required by the SGP can only work if accompanied by a stable process of expenditure analysis and review. Recent innovations aim to strengthen the contribution of administrations and introduce common methodologies. The prospects for reform highlight the central role of the MEF and provide for greater parliamentary involvement, but integration between spending review, European planning, and control of tax expenditures remains weak.
A partire dal 2020, i nuovi strumenti europei di finanziamento (RRF e NGEU) e la riforma della governance finanziaria del 2024 del Patto di stabilità e crescita hanno inciso profondamente sulla definizione della spesa pubblica nazionale. La riforma introduce la “spesa primaria netta” come indicatore centrale associandola a percorsi pluriennali vincolanti elaborati nei Piani strutturali di bilancio. Pur rivendicando la titolarità nazionale delle decisioni di spesa, il sistema attribuisce alla Commissione un ruolo determinante grazie anche alla debt sustainability analysis e alla definizione delle traiettorie di riferimento, limitando in concreto l’autonomia degli Stati, specialmente quelli ad alto debito.
D’altra parte, la spending review prevista attraverso la programmazione pluriennale richiesta dal PSC può funzionare solo se accompagnata da un processo stabile di analisi e revisione della spesa. Le recenti innovazioni mirano a rafforzare il contributo delle amministrazioni e a introdurre metodologie comuni. Le prospettive di riforma mettono in risalto il ruolo centrale del MEF e prevedono un maggiore coinvolgimento parlamentare, ma resta debole l’integrazione tra spending review, programmazione europea e controllo delle tax expenditures.
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Il ruolo della spesa nel PSC riformato. – 3. La titolarità politica della decisione di spesa. – 4. La spending review come attività di rilevanza euro-unitaria. – 4.1. Il modello italiano. – 4.2. Le prospettive di riforma. – 5. Governance della spesa e tax expenditures.