Le unità istituzionali appartenenti al settore delle Amministrazioni Pubbliche ai fini del Conto economico consolidato (Elenco ISTAT delle PA 2025)
● 07/10/2025
Nella Gazzetta Ufficiale del 30 settembre 2025 è stato pubblicato l’elenco delle amministrazioni pubbliche incluse nel Conto economico consolidato, predisposto dall’ISTAT ai sensi della legge n. 196/2009. L’elenco è redatto in conformità con il Sistema europeo dei conti (SEC 2010) e con il Manual on Government Deficit and Debt di Eurostat (2023).
Secondo il SEC 2010, il settore delle amministrazioni pubbliche (S.13) comprende le unità istituzionali che producono beni e servizi non destinabili alla vendita, finanziate da prelievi obbligatori, nonché quelle che svolgono funzioni redistributive della ricchezza.
Possono rientrarvi anche enti formalmente privati, qualora controllati da soggetti pubblici e non operanti in regime di mercato. Tale carattere è valutato in senso sostanziale, attraverso l’analisi della concorrenzialità del settore di riferimento e, se necessario, mediante il c.d. test del 50%, che richiede che i ricavi di vendita coprano almeno la metà dei costi di produzione.
In sostanza, non è la forma giuridica dell’ente a decretarne l’appartenenza al settore pubblico, ma il ruolo effettivo che esso svolge nella finanza pubblica complessiva.
Questo approccio, da un lato, consente di adeguare l’elenco alle evoluzioni delle forme organizzative proprie dell’amministrazione contemporanea; dall’altro, può generare ambiguità: la medesima unità può, in momenti diversi o per differenti valutazioni, essere collocata “dentro” o “fuori” dal settore pubblico, con il rischio di un uso strumentale delle classificazioni, finalizzato a migliorare artificiosamente gli indicatori di deficit e debito e, più in generale, la rappresentazione dei conti nazionali. In periodi di vincoli di bilancio stringenti, ad esempio, si potrebbe riqualificare un’entità con il solo fine di escluderla dal perimetro pubblico, come dimostrato dal caso delle società partecipate locali, inizialmente escluse dall’elenco per il loro presunto carattere commerciale.
In definitiva, la redazione dell’elenco riflette la complessità intrinseca della classificazione delle unità istituzionali ai fini del Conto economico consolidato ed evidenzia il carattere dinamico e, al contempo, sensibile della nozione di pubblica amministrazione nel quadro dei conti nazionali.
di Anna Paiano